Con l’allentamento delle misure restrittive per l’economia privata introdotte per limitare la diffusione del Covid-19, in questi giorni molti frontalieri sono tornati al lavoro. Il traffico di frontiera è così lievitato in modo sostanzioso generando importanti code alle porte dei valichi mantenuti aperti dall’Amministrazione federale delle dogane. I tempi di attesa hanno davvero messo a dura prova le lavoratrici e i lavoratori che, oltre al timore del virus, hanno dovuto sopportare queste attese sfibranti.
La nostra Organizzazione ha cercato fin da subito di prendere di petto questo problema conducendo in tempi recenti alla riapertura di importanti valichi, quali Gandria e Bizzarone. Questo però non è bastato a limitare le code.
Per questa ragione il sindacato, in partenariato con le istituzioni ticinesi e italiane, ha aumentato la pressione a livello federale, contribuendo all’ulteriore riapertura di tre nuovi valichi. Così, a partire da lunedì 4 maggio, riapriranno le porte di Ponte Cremenaga, Ligornetto (Clivio) e Brusino (Porto Ceresio). Le aperture saranno limitate dal lunedì al venerdì e solo per alcune fasce orarie specifiche, in particolare:
- Brusino dalle 5.00 alle 9.00 e dalle 16.00 alle 20.00
- Ligornetto dalle 6.00 alle 10.00 e dalle 16.00 alle 19.30
- Ponte Cremenaga dalle 6.00 alle 10.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Restano poi aperti gli altri valichi già stabiliti nelle scorse settimane dall’Amministrazione federale delle dogane: l’elenco completo con le fasce orarie è disponibile sul portale www.ezv.admin.ch.
Gli accordi tra Italia e Svizzera prevedono che il transito della dogana sarà consentito ancora sempre e solo ai frontalieri, pertanto continueranno i controlli capillari dei permessi di lavoro da parte delle autorità di confine.