L’avvento del nuovo assegno unico e universale in Italia, entrato in vigore il 1° marzo 2022, sta generando non poche difficoltà per i lavoratori frontalieri.
Le Casse di compensazione svizzere hanno infatti sospeso l’erogazione degli assegni familiari proprio con il 1° marzo e (nella maggior parte dei casi) hanno dato istruzioni ai frontalieri di far richiedere all’altro genitore dei figli l’assegno unico in Italia. La Cassa di compensazione pagherà poi al frontaliere l’importo differenziale tra l’assegno svizzero e quanto già percepito dall’altro genitore in Italia (per maggiori dettagli leggi qui).
All’apparenza non sembrerebbe esserci nulla di particolarmente critico. Purtroppo però la realtà è ben diversa.
Per mettere in pratica questa procedura, le Casse di compensazione svizzere stanno infatti inviando alle sedi INPS locali i moduli E-411, proprio per farsi certificare l’importo dell’assegno unico pagato in Italia all’altro genitore.
Tuttavia la Direzione nazionale dell’INPS di Roma non ha ancora inviato alle proprie sedi la conferma che l’assegno unico italiano sia effettivamente scalabile dagli assegni esteri (questo principio è infatti vincolato al diritto europeo su cui esistono però interpretazioni diverse tra loro).
Ne consegue che per il momento le sedi INPS locali hanno sospeso l’elaborazione dei moduli E-411, un blocco che durerà fino a quando l’INPS nazionale non emetterà una circolare chiara in merito. Questa diatriba sta quindi di fatto generando un netto ritardo nel versamento degli assegni familiari dei frontalieri in Svizzera.
Il sindacato OCST, in partenariato con la CISL, ha quindi sollecitato l’INPS nazionale e il Ministero del Lavoro a risolvere il problema, chiarendo le norme procedurali di gestione delle pratiche con la Svizzera al fine di superare il blocco che si è creato. Seguiranno aggiornamenti.