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Stima, fiducia, correttezza e dignità da entrambe le parti!

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04 Maggio 2023
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A causa sia delle due decisioni prese dal Gran Consiglio nel 2012 di spendere 454 milioni per una capitalizzazione parziale invece di 2,6 miliardi per una capitalizzazione integrale e di attribuire all’IPCT solo competenza sulle prestazioni riservando al Gran Consiglio quella sul finanziamento, sia delle errate previsioni dell’allora Cassa Pensioni del 2011-2012 in merito all’andamento del tasso tecnico e dell’inflazione, gli assicurati attivi hanno visto notevolmente ridotto il grado di remunerazione del loro capitale per finanziare il risanamento della cassa e le rendite dei nati prima del 1963 sotto la tutela di garanzie e ora rischiano di vedere per la seconda volta nell’arco di poco più di un decennio un’ulteriore riduzione delle rendite del 20%.

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Primo maggio 2023 - La responsabilità è di tutti

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03 Maggio 2023
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«Siamo tutti responsabili della cura del nostro pianeta» ha dichiarato papa Francesco nel film documentario di Wim Wenders del 2018. «Nessuno si salva da solo, siamo tutti nella stessa barca tra le tempeste della storia» ha poi ricordato nello storico discorso in piazza San Pietro durante la pandemia. Partiamo da queste parole.

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No alla riforma LPP 21

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31 Marzo 2023
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L'OCST  sostiene il referendum contro la riforma LPP approvata dal Parlamento federale. 

Per firmare cliccare qui!
(possono firmare solo le cittadine e i cittaddini svizzeri)

Travail.Suisse, l’associazione mantello indipendente delle lavoratrici e dei lavoratori, ha negoziato un compromesso equilibrato insieme all'Unione sindacale svizzera e all’Unione svizzera degli imprenditori e formulato una proposta di riforma del secondo pilastro. Per Travail.Suisse è e rimane fondamentale mantenere il livello delle rendite e integrare un elemento di solidarietà nel secondo pilastro tramite un supplemento pensionistico. Il Parlamento ha rifiutato questo compromesso e ha talmente smembrato il pacchetto di misure che ora si rischia un taglio delle pensioni. Travail.Suisse si oppone fermamente la riforma LPP tutt’altro che equilibrata.

Perché impedire la riforma LPP?

  1. Meno pensione per più contributi

Con la riforma viene ridotta l’aliquota di conversione, il che significa che si percepirà il 12% in meno di pensione per ogni franco versato nel quadro del regime obbligatorio del secondo pilastro. Conviene pertanto meno versare contributi nel secondo pilastro. Inoltre, il rincaro può incidere su gran parte delle rendite del secondo pilastro in quanto, contrariamente al 1° pilastro, nel secondo non è garantito né l'adeguamento al rincaro né all’evoluzione dei salari.

  1. Compensazione insufficiente delle perdite pensionistiche
    Le perdite pensionistiche non vengono sufficientemente compensate. I supplementi pensionistici previsti, che avrebbero dovuto garantire il mantenimento del livello delle rendite, vanno a beneficio solo di una parte delle persone interessate. Il 50% delle persone di età superiore ai 50 anni percepirà un supplemento pensionistico, ma solo la metà di esse riceverà un supplemento completo. Tutti gli altri non otterranno alcuna compensazione per la diminuzione della loro rendita.
  2. Forti perdite pensionistiche per il ceto medio
    Le persone assicurate con redditi medi sono particolarmente colpite dalla riforma. Subiscono in parte ingenti perdite pensionistiche. Ad esempio, i lavoratori con un reddito compreso tra CHF 70'000 e 88’000 perderanno, a seconda dell'età, tra il 5% e il 15% della loro rendita.
  3. Sovrassicurazione dei piccoli redditi
    Con la riforma, anche i redditi molto esigui saranno soggetti alla LPP. Ciò significa che anche per i redditi molto bassi verranno effettuate deduzioni salariali per accumulare gli averi di vecchiaia. Chi ha permanentemente un reddito così basso, al pensionamento dovrà in ogni caso far capo a prestazioni complementari, con o senza questo capitale di vecchiaia aggiuntivo. La riforma causa una perdita di salario senza che la persona possa beneficiare di un aumento della propria rendita al pensionamento. Coloro che guadagnano meno solo temporaneamente, ad esempio perché si assumono gran parte della cura dei figli o stanno seguendo una formazione, hanno soprattutto bisogno del proprio reddito in questa fase di vita e sono meno interessate a ottenere un capitale di vecchiaia aggiuntivo molto esiquo.
  4. Elevati costi amministrativi nel secondo pilastro
    Nel secondo pilastro viene gestito un’ingente somma di denaro. Purtroppo, il denaro non viene sempre gestito in maniera efficiente. Il settore finanziario realizza ingenti utili con la gestione dei fondi. E questi utili vanno a scapito delle pensioni delle persone assicurate.

 

 

Vivere Lambertenghi - il risultato del concorso

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22 Marzo 2023
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La Cooperativa di abitazione Vivere Lambertenghi ha il piacere di annunciare il risultato del Concorso di architettura, indetto secondo il Regolamento SIA 142, per la realizzazione di un edificio abitativo a pigione moderata e con diversi contenuti sociali sul Mappale 498 RFD di Lugano.

Di seguito i sei concorrenti premiati:

 1° classificato           Pangea, Farra Zoumboulakis & associés – Losanna

2° classificato           Cambio Strutturale, Nicola Probst Architetti – Lugano

3° classificato           Palafitta, Durisch + Nolli Architetti Sagl – Massagno

4° classificato           La finestra sul cortile, Studio Berardi Miglio – Zurigo

5° classificato           Mariposa, Valsangiacomo Boschetti Architetti Sagl – Lugano

6° classificato           La Casa Verde, Arch. Roberto Briccola – Giubiasco

 

Il progetto Vivere Lambertenghi, promosso dal sindacato OCST, dalle associazioni GenerazionePiù, Gruppo di Solidarietà, Centri OCST per l’Infanzia e alcuni privati, si era aggiudicato il diritto di superficie dal Municipio di Lugano, per 53 anni. L’intento della cooperativa era di dare impulso alla realizzazione di una sorta di “villaggio solidale” attorno ai servizi dell’OCST nel centro della città di Lugano.

La giuria del concorso ha ritenuto il progetto denominato Pangea quello che meglio ha saputo interpretare lo spirito dell’ente banditore dal profilo dell’inserimento urbanistico, architettonico, costruttivo, economico, sostenibile e concettuale sulla base delle esigenze formulate sul programma di concorso.

Il Comitato della Cooperativa Vivere Lambertenghi ringrazia tutti i concorrenti che hanno partecipato con interesse al concorso e i membri della giuria, coordinata dallo studio di architettura Piero Conconi di Lugano, per il lavoro appassionato, aperto e leale svolto durante le sedute.

Gli elaborati saranno esposti la prima volta il 17 aprile 2023, dopo l’evento dedicato alla premiazione dei progetti vincitori che si terrà presso il Salone OCST di Lugano, via Serafino Balestra 19, ore 18:00, in occasione dei festeggiamenti per il Cinquantesimo della costruzione della Casa del Popolo da parte dell’architetto Tita Carloni. In seguito gli stessi resteranno esposti al pubblico presso le sale dell’Hotel Ceresio di Lugano per almeno due settimane.

     

 

 

Gli impegni dell’OCST in un contesto difficile

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15 Febbraio 2023
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  1. Contesto attuale

La pandemia, la guerra in Europa, la crisi delle materie prime, si intrecciano con movimenti di respiro più ampio come l’evoluzione tecnologica, la transizione ecologica e le fluttuazioni demografiche, generando conseguenze psicologiche e sociali oltre che economiche che hanno effetti sull’economia e sul mercato del lavoro.

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La pace in un mondo in guerra

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28 Novembre 2022
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Venerdì 9 e sabato 10 dicembre 2022 si terrà a Massagno il III Festival della Dottrina sociale nella Svizzera italiana.

"Chiedi agli uomini se vogliano o no la pace. Tutta l’umanità, senza eccezioni, ti risponderà a una voce che se l’augura, che vi aspira, che la vuole e l’ama. Ma allora ama anche la giustizia! Pratica la giustizia e avrai la pace." Sant'Agostino

Con la sua terza edizione del Festival della Dottrina sociale, la Rete Laudato si’ della Svizzera italiana vuole contribuire a realizzare un network sociale per la pace tra le tante realtà presenti sul territorio ticinese, dando spazio e opportunità di esprimersi a molte voci: sia per congiungersi in un fermo rifiuto della guerra ovunque nel mondo, sia per avviare processi concreti al fine di realizzare quella giustizia politica e sociale senza la quale ogni pace resta una mera utopia.

Vi aspettiamo numerosi!

>>Programma completo del Festival

Aumento dei premi di cassa malati 2023

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27 Settembre 2022
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Il continuo rincaro del premio di cassa malati non può che preoccupare. La famiglie quest’anno si troveranno confrontate con una serie di aumenti su beni e servizi di prima necessità: il cibo, l’energia, il tasso ipotecario per chi ce l’ha, e la salute, con il continuo rincaro dei premi di cassa malati. Come noto, per il 2023 si prospetta in Ticino un aumento del 9.2%.

La cassa malati è un elemento che ormai consuma una parte rilevante dei redditi specialmente delle famiglie. Naturalmente il problema è complesso. È un problema sistemico: è cioè impossibile indentificare un fattore dominante sul quale agire e la soluzione probabilmente è da ritrovare in una serie di interventi che riguardano non solo i costi dei componenti, ma anche i rapporti tra di essi, le procedure, la trasmissione delle informazioni. È importante constatare che non esiste una ricetta miracolosa.

Può funzionare solo un lavoro meticoloso di tutti gli attori coinvolti che devono dimenticare gli obiettivi di parte, e, in qualche caso, la ricerca del guadagno, per orientarsi verso un contenimento dei costi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le parti in causa, come i Cantoni, abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per poter analizzare la situazione, decidere ed esercitare fino in fondo il proprio ruolo.

Il continuo aumento dei premi e il ricorso da parte di molti alla franchigia più alta per contenere le spese, inducono già molte persone a rinunciare a curarsi anche in caso di reale bisogno. È una deriva che nessuno desidera.

Tra gli elementi in gioco, centrale anche se non risolutivo, resta il problema delle riserve che deve essere attentamente valutato. Se le riserve sono accantonate in caso di emergenza, quest’anno il ricorso a questa fonte di finanziamento sarebbe certamente stato opportuno. Nelle scorse settimana il Consiglio degli Stati ha respinto una mozione ticinese che chiedeva di imporre alle Casse malati di ridurre le riserve eccessive in favore degli assicurati. La giustificazione posta dal Consiglio degli Stati è che già gli assicuratori malattia hanno la facoltà di agire in questo senso. Ma potere non corrisponde necessariamente ad agire.

Nel corso delle trattative per l’adeguamento dei salari al rincaro, il sindacato OCST chiederà che venga considerato anche questo importante aumento di spesa per le lavoratrici e i lavoratori.

AVS 21 approvata per un pugno di voti

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25 Settembre 2022
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Dobbiamo purtroppo constatare come la riforma AVS 21 sia stata approvata da una risicatissima maggioranza dei votanti. Ancora una volta c’è una netta divisione tra quanto sostenuto in Ticino e nei cantoni romandi e quanto scelto nei cantoni di lingua tedesca. Ma la divisione più forte, che è emersa nettamente nei sondaggi, è quella fra donne e uomini. Oggi è stata in sostanza presa una decisione che scontenta decisamente la parte femminile dei votanti.

 

È importante che la politica rifletta su questo fatto e prenda in seria considerazione le argomentazioni di chi, come il sindacato OCST, era contrario a questa riforma. È importante in particolare che vengano riviste le assurde decisioni prese a livello nazionale da parte di chi ostacola una riforma della Legge previdenza professionale. È necessario che le rendite delle donne vengano nettamente migliorate a livello di LPP: una differenza a livello pensionistico del 37% con gli uomini non è in nessun modo accettabile ed è pure inaccettabile che troppe lavoratrici non abbiano un Secondo pilastro. Invece il Parlamento ha respinto l’interessante soluzione di compromesso proposta congiuntamente dai sindacati e dal padronato scegliendo di favorire, di fatto, gli assicuratori che vorrebbero evitare una riforma.

 

Chiediamo che la Deputazione ticinese alle Camere federali si incarichi di rappresentare il pensiero della maggior parte dei votanti del nostro Cantone e sostenga un'adeguata riforma della Legge previdenza professionale.

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