Nel 2018 il sindacato OCST si è impegnato nell’attività contrattuale a livello nazionale e cantonale, con il rinnovo delle importanti convenzioni dell’edilizia e della metalmeccanica. Nelle scorse settimane si è anche definito con la SSIC-TI il nuovo ccl cantonale dell’edilizia.
Anche in altri settori il sindacato sta negoziando nuovi contratti (nidi d’infanzia) o attende una decisione in merito all’obbligatorietà generale (giardinieri, imprese di pulizia, spedizionieri, autotrasporti). Sono settori particolarmente sensibili che esigono regole chiare per evitare una concorrenza sleale tra le imprese e garantire un controllo efficace sulle condizioni di lavoro e gli abusi salariali.
Nel frattempo si attende la decisione della Seco sull’obbligatorietà generale del contratto della vendita e del contratto degli ingegneri e architetti, che hanno conosciuto resistenze non indifferenti. Evidenziamo anche l’impegno attivo dell’Ufficio cantonale di conciliazione per la firma di alcuni contratti aziendali, tra cui quello della Navigazione, per la difesa del quale i lavoratori, con il sostegno della popolazione, avevano protestato.
L’OCST richiama con decisione l’importanza dello strumento del contratto, che concretizza con i fatti gli auspici di collaborazione per un partenariato sociale attivo. Troppo spesso si sentono richiami di principio alla collaborazione tra le parti sociali, che però, al momento di essere realizzati, svaniscono in una nuvola di buoni propositi.
È importante che le associazioni padronali valorizzino la contrattazione collettiva presso i propri aderenti e che questi ultimi le investano di un concreto mandato di rappresentanza per la firma di contratti collettivi di lavoro. Ci sono poi purtroppo aziende che non riconoscono i sindacati come controparte, negando ai lavoratori la possibilità di farsi sostenere e rappresentare, diritto del resto sancito nella Costituzione.
Renato Ricciardi