Sulla base di quanto risposto dal DECS alla lettera congiunta di OCST e VPOD Docenti circa l’iter di modifica della griglia liceale si possono formulare alcune considerazioni.
Innanzitutto si può confermare l’insoddisfazione circa le procedure di consultazione dei docenti liceali, che hanno avuto poche settimane di tempo tra maggio e giugno 2019, in uno dei periodi più intensi dell’anno scolastico, per esprimersi solo a livello di gruppo di materia di istituto su alcuni quesiti. Ciò non ha permesso il necessario confronto tra colleghi insegnanti materie diverse all’interno della singola sede, né tantomeno tra docenti insegnanti in differenti istituti del Cantone, specie se si considera che in agosto si è concluso il tempo a disposizione per ogni possibilità di modifica del modello.
In secondo luogo si constata che l’insegnamento dell’informatica avverrà per due anni scolastici, a partire dal 2020, con un programma di materia provvisorio e con docenti meno qualificati e preparati di quanto normalmente richiesto per una materia liceale. Questa temporanea flessibilizzazione consentirà di assorbire le ore di lavoro che si liberano a causa del cambiamento dell’orario di insegnamento settimanale, che non prevede più la concomitanza di fisica, chimica e biologia nei primi due anni, creando un differimento e un insegnamento delle tre materie scaglionato su più anni. Ovviamente l’OCST-Docenti apprezza e sostiene l’attenzione delle autorità dipartimentali nel garantire un’occupazione costante ai docenti colpiti dal temporaneo calo delle ore di lavoro ordinarie.
Al contempo però ci si rammarica davanti ad un’occasione persa o per lo meno non colta pienamente. Infatti il DECS giustifica il nuovo modello dicendo che lo “scioglimento del blocco scientifico” era stato chiesto dal Parlamento, riferendosi implicitamente alla mozione “Crivelli Barella” del 2016 per la creazione di un indirizzo umanistico nei licei ticinesi, omettendo tuttavia di precisare che il nuovo modello non realizza quanto chiesto dalla mozione, infatti non istituisce un indirizzo umanistico, anche se l’informatica è stata talvolta presentata come materia umanistica (figurando però ufficialmente tra le materie scientifiche), ma realizza piuttosto quanto il governo aveva risposto alla mozione nel suo messaggio del 2017, prospettando di “rendere meno difficoltoso l’approccio alle materie scientifiche”. Nello stesso messaggio si cita inoltre il Rapporto intermedio di bilancio sugli studi liceali a vent’anni dall’ultima grande riforma, studio licenziato nel 2016 e che purtroppo non è giunto a pieno compimento per consentire l’uso degli esiti come base di ogni decisione relativa al piano di formazione degli studenti liceali.
Ora al liceo si riscriveranno i piani di studio delle materie toccate dalle modifiche: ci adopereremo affinché almeno questa fase operativa si attui con i tempi giusti, secondo criteri chiari, con modalità di coinvolgimento rispettose dei docenti e su basi documentarie complete e solide.