Nel corso delle trattative per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro per i negozi delle stazioni di servizio, i sindacati si sono scontrati con il rifiuto dell’associazione padronale AGSS di aumentare di 100 franchi mensili i salari minimi.
Questo settore, che gode di buona salute e beneficia di un’estensione dell’orario di apertura sconosciuta alle altre attività commerciali, garantisce salari troppo bassi. OCST ritiene quindi che i salari possono e devono essere aumentati.
 
Nessun salario minimo in Ticino
La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori ticinesi nelle stazioni di servizio è, come noto, ancora più grave. Al momento della firma del contratto, le parti sociali avevano convenuto un salario minimo valido anche nel Canton Ticino. In seguito al ricorso della lobby ticinese delle stazioni di servizio, il Consiglio federale, con una decisione incomprensibile ed eludendo l’accordo tra i partner sociali, ha tuttavia stabilito di escludere il Ticino dalle disposizioni in materia di salario minimo previste dal CCL. 
In Ticino, molto più che nel resto della Svizzera, le lavoratrici e i lavoratori del settore, ricevono salari molto al di sotto dei, già bassi, minimi nazionali per essere occupati ad orari inconsueti, molto presto alla mattina e molto tardi alla sera, e spesso in solitudine. 
OCST ritiene assolutamente necessario che al più presto si intervenga per affrontare e risolvere questa anomalia che discrimina palesemente le lavoratrici e i lavoratori ticinesi.