Anche quest’anno ci teniamo a ricordare con tutte e tutti voi questa giornata, 8 marzo giornata internazionale dedicate a tutte le Donne.

Il 2021 per le Donne Svizzere è un anno ricco di ricorrenze:
- 50 anni del suffragio femminile.
- 40 anni dell’articolo costituzionale sull’uguaglianza tra uomo e donna (1981).
- 30 anni dal primo sciopero nazionale delle donne (1991).
- 25 anni dall’introduzione della Legge parità tra i sessi.
Tutti questi anniversari, sono importanti per il raggiungimento della parità tra le donne e gli uomini di questa Nazione. Tuttavia sappiamo tutti che le leggi da sole non bastano. Negli scorsi mesi sono stati pubblicati i dati sulla disparità salariale e si è nuovamente notato un aumento della differenza di salario percepita da uomini e donne. La crisi pandemica ha sicuramente esacerbato un fenomeno però già esistente e inglobato nella nostra economia e società.
L’anno appena trascorso ha colpito l’intera società, ma in modo particolare le donne a livello locale e internazionale.
Siamo state occupate in prima persona in tutti i settori fondamentali che ci teniamo a ricordare: settore sociosanitario, settore della vendita, settori di cura. E non dimentichiamo le enormi difficoltà che abbiamo vissuto nel conciliare il lavoro e la famiglia durante i mesi di lockdown. Tutto ciò ha portato tante donne a fare la scelta estrema di lasciare il lavoro o addirittura a subire queste scelte perché licenziate.
Il contributo delle donne si è rivelato fondamentale durante la pandemia (la cura, la vendita di beni essenziali, etc.), ma nonostante le buone parole di ringraziamento i fatti si rivelano altri, ovvero l’aumento della disoccupazione ha colpito e colpirà maggiormente le donne.
A questo si aggiunge l’importanza di non rimanere indifferenti alla proposta di aumentare l’età di pensionamento delle donne a 65 anni, ci batteremo e ci faremo sentire per fare in modo che ciò non avvenga.
OCST donna-lavoro ritiene che sia questo il momento di cambiare il passo. Quello della condizione delle donne nella società, nell’economia e nel mondo del lavoro non è un problema da affrontare separatamente da tutti gli altri, cucendo una pezza dopo aver già orientato l’assetto del Paese senza tener conto delle loro esigenze.
Il paese va fatto ripartire con le donne, insieme a loro, e tenendo conto del grande contributo che danno al benessere di tutti. Un contributo, quello femminile, che non vogliamo che sia solo di azioni, come le tante compiute ogni giorno fuori e dentro le aziende ma deve essere di idee e prospettive. Un contributo che desideriamo sia finalmente riconosciuto. Le donne hanno tanta intelligenza, energia e generosità che mettono quotidianamente in opera ogni giorno e questa forza è un contributo essenziale per la rinascita del nostro Paese. Ciò che le donne desiderano infatti non è un ritorno alla normalità, ma una rinascita come comunità, una comunità che tenda al bene di tutti e di ciascuno, cioè al bene comune.

Auguri a tutte le Donne con rinnovata energia per una società più equa e giusta.

Davina Fitas, responsabile OCST donna-lavoro

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