OCST donna-lavoro ha sottoposto alle associate un questionario che è stato compilato da 523 persone. Dall’analisi e dalla discussione dei risultati emersi, le partecipanti al comitato chiedono di:

Approfondire le modalità per garantire la flessibilità in tutti i contesti lavorativi
Ogni contesto lavorativo ha le sue particolarità. In alcuni ambiti, per esempio, è necessaria la presenza fisica, in altri meno. In alcuni bisogna garantire la copertura in determinate fasce orarie, in altri no. Questo ci permette di identificare dei settori nei quali è più facile che in altri garantire la flessibilità del lavoro. Tuttavia è importante che in ogni ambito questo sia possibile, almeno in parte. Si tratta infatti di un’esigenza per molti vitale, specialmente nei momenti della vita in cui sono più intense le responsabilità alle quali si è chiamati al di fuori dell’ambito lavorativo (per esempio la nascita dei figli, la cura di un parente malato o l’impegno politico o associativo). OCST donna-lavoro studierà le modalità possibili per garantire la flessibilità del lavoro anche in contesti sfavorevoli.

Nella contrattazione collettiva, identificare e proporre misure specifiche che favoriscano la conciliabilità tra lavoro e vita familiare
In ogni contesto è possibile proporre misure adatte e che favoriscano e sostengano le lavoratrici e i lavoratori nei loro impegni al di fuori del contesto lavorativo. Nell’ambito della contrattazione collettiva è importante che vengano fatte rivendicazioni in questo senso. Per questo OCST donna-lavoro ha già avviato un lavoro di mappatura dei contratti collettivi che attualmente l’OCST ha sottoscritto per verificare le misure previste nell’ambito della conciliazione lavoro-vita privata e proporre misure concrete. 
Questo è importante sia per sostenere il lavoro di cura, indipendentemente dal genere di chi se ne occupa, sia per favorire tutte quelle attività che arricchiscono la vita sociale e della comunità, sia per garantire a ciascuno un tempo da dedicare al riposo, alle relazioni e alla crescita personale.  

Il salario: un ostacolo
Dal questionario è emerso come i salari bassi siano un ostacolo concreto ad una migliore conciliabilità del lavoro con il resto della vita, infatti in molti settori è impossibile lavorare a tempo parziale perché il salario è ritenuto insufficiente. Combattere la disparità salariale e il dumping diventa quindi essenziale anche in questo senso. La riduzione della settimana lavorativa senza decurtazione salariale è in molti settori un’opportunità da valutare concretamente.

Proporre piani di accompagnamento al rientro dalla maternità, da un congedo o da una malattia di lunga durata
Chi ha compilato il questionario ha segnalato la necessità di mantenere un canale di comunicazione con l’azienda anche nei tempi di assenza. Spesso, al ritorno al lavoro, dopo la maternità, un congedo o una malattia, non si viene aggiornati su quanto è accaduto nel frattempo e si fatica a reintegrarsi. A volte purtroppo l’isolamento viene imposto a chi ritorna con lo scopo di indurre la persona ad abbandonare il posto di lavoro. Spesso purtroppo si riceve addirittura una lettera di licenziamento al termine del periodo di protezione previsto dalla legge. Ci impegniamo affinché nelle aziende si diffonda una cultura dell’accoglienza e non dell’esclusione e che misure in questo senso vengano introdotte nelle prassi aziendali e nei contratti collettivi.

Proporre misure atte a favorire la formazione continua in tutti i contesti e per tutte le figure professionali
È importante che in ogni azienda vengano proposti dei piani di formazione e di carriera a tutti i livelli e su questo il sindacato si impegna ad agire nell’ambito della contrattazione collettiva e delle commissioni paritetiche. 
È essenziale che il sindacato promuova la formazione continua tra le lavoratrici e i lavoratori nel loro interesse. In un contesto in continua evoluzione come l'attuale, è molto alto il rischio per chi non aggiorna costantemente le proprie competenze di rimanere esclusi dal mercato del lavoro.
Il comitato propone pure che, nell’ambito della formazione, vengano valorizzate le figure con più anzianità lavorativa affinché possano trasmettere le loro competenze alle colleghe e ai colleghi.  

Valorizzazione delle competenze acquisite al di fuori del contesto lavorativo
Le vicende della vita e gli impegni extraprofessionali non sono un ostacolo all’attività lavorativa, ma arricchiscono il bagaglio di competenze trasversali delle persone. Come valorizzarle nel contesto lavorativo? OCST donna-lavoro si impegna in questo senso.