Le delegate e i delegati rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori associati all’OCST, riunitisi al Palazzo dei Congressi di Lugano chiedono che l’economia e le aziende mettano al centro le persone e la loro salute.

L’OCST si pone come obiettivo di accompagnare le persone e le aziende verso un modo diverso di concepire il lavoro. Un lavoro che non consuma, ma arricchisce, giorno per giorno e durante tutta la carriera lavorativa; nel quale si tutela la salute fisica e psichica delle lavoratrici e dei lavoratori; nel quale è garantito il rispetto per tutti; nel quale sono chiari il ruolo e le responsabilità di ciascuno; che permette di dedicare tempo alla crescita professionale e alla formazione.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’OCST chiedono che le aziende si impegnino per garantire condizioni adeguate nell’ottica di una serena conciliazione tra lavoro e vita privata e familiare.

Chiedono inoltre che i datori di lavoro siano disponibili e aperti alla contrattazione collettiva, riconoscendo il sindacato e il suo ruolo essenziale di rappresentanza. Anche la politica è chiamata a valorizzare questo strumento funzionale alla crescita di un ambiente costruttivo e positivo per il personale, il valore più prezioso di ogni azienda. 

Le lavoratrici e i lavoratori dell’OCST chiedono di essere parte attiva nel sindacato, ma anche nelle aziende, nella politica e nella società: la partecipazione è infatti la linfa vitale della democrazia. Questo è particolarmente importante in questo momento storico che pone numerose sfide: la guerra, la transizione ecologica, lo squilibrio demografico, il reddito.

Il sindacato OCST si impegna perché in questo processo vengano coinvolti i giovani. È sulla base delle loro attese, delle loro esigenze e delle loro speranze che va plasmata la società di domani. I giovani devono essere consapevoli dell’importanza della partecipazione e di quanto ha portato l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori nel corso degli anni; dei diritti garantiti oggi e da difendere per il futuro.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’OCST chiedono che venga garantito il potere d’acquisto delle persone e delle famiglie anche al momento della pensione, il riconoscimento dell’adeguamento al rincaro dei salari e il contenimento dei premi di cassa malati. Chiedono inoltre che i salari ticinesi siano adeguati ai livelli del resto del paese e che venga cancellata la piaga della regionalizzazione dei salari.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’OCST chiedono che venga finalmente raggiunta la parità salariale e di opportunità, che la Legge sulla parità venga resa più efficace e che il lavoro a tempo parziale non sia più penalizzante né per gli uomini né per le donne.