Il Senato italiano ha approvato mercoledì 8 aprile un ordine del giorno di Alessandro Alfieri con alcune proposte che vogliono estendere ai frontalieri una parte delle misure economiche messe in campo dallo Stato durante questa fase di emergenza sanitaria.
 L’ordine del giorno, che vanta già anche del parere favorevole del Governo, impegna l’esecutivo a valutare l’opportunità di riconoscere ai lavoratori frontalieri:
 
- un’indennità speciale per i periodi di assenza dal lavoro dovuti al contagio del virus o all’obbligo di isolamento domiciliare, qualora il lavoratore non goda già di protezioni analoghe in Svizzera.
Si tratta di un provvedimento che andrebbe a tutelare quei frontalieri il cui datore di lavoro non ha sottoscritto un’assicurazione per perdita di guadagno in caso di malattia e che soffrono pertanto di una copertura salariale per malattia limitata nel tempo. L’indennità verrebbe pagata dall’INPS utilizzando come base di calcolo i livelli salariali in uso in Italia per il settore professionale specifico.
 
- L’estensione delle misure relative al congedo parentale straordinario riconosciuto ai lavoratori impiegati in Italia.
L’INPS ha infatti introdotto un congedo parentale straordinario della durata di 15 giorni complessivi per i lavoratori dipendenti in Italia che si ritrovano costretti a stare a casa dal lavoro per curare i figli fino ai dodici anni di età. Il congedo può essere richiesto solo da uno dei due genitori e solo nel caso in cui il partner non sia disoccupato o comunque già costretto a casa per altri fattori. Inoltre il congedo non è cumulabile con altre misure di sostegno del reddito. Il congedo è pagato dall’INPS nella misura del 50% del salario italiano.
 
Un nota bene fondamentale: qualora la cosa andasse in porto anche per i frontalieri, va subito specificato che il datore di lavoro svizzero non sarà in alcun modo obbligato a concedere i giorni di libero e avrà una totale libertà di scelta in questo senso. Bisognerà inoltre vedere se anche per i frontalieri verrà garantito o meno il 50% della retribuzione o se verranno inserite ulteriori limitazioni.
Le misure ora descritte verranno definitivamente inserite all’interno del nuovo decreto “cura Italia” atteso per la seconda metà di aprile (anche se resta ancora da verificare l’entità delle coperture).
 
 

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