È arrivata poco prima di mezzanotte la firma del premier italiano Giuseppe Conte sul nuovo DPCM che resterà in vigore fino al prossimo 3 dicembre. Sulla base del nuovo Decreto alcune Regioni potranno essere definite quali “zone rosse”, ovvero soggette ad un lockdown quasi totale con l’assoluto divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, di salute o di comprovata necessità (quali l’assistenza urgente a terze persone, spesa alimentare, ecc.).

 Nel momento in cui scriviamo (4 novembre, ore 17.00) il Ministero della Salute non ha ancora compilato l’elenco ufficiale delle Regioni che saranno inquadrate in questo modo, anche se è ormai certo che tanto la Lombardia quanto il Piemonte saranno appunto definite “zone rosse”. In molti ci hanno chiesto quali potrebbero essere i possibili impatti sui frontalieri. Tra tanti punti interrogativi, gli unici elementi certi al momento sono i seguenti:

  • - I frontalieri potranno recarsi al lavoro regolarmente, sia coloro che sono impiegati negli orari diurni sia coloro che svolgono turni serali o di notte: la mobilità dei lavoratori sarà quindi garantita anche durante il nuovo coprifuoco che per tutta Italia sarà dalle ore 22 alle ore 5.
  • - L’introduzione del nuovo DPCM comporta il rinnovo automatico dell’Accordo amichevole tra Italia e Svizzera sul telelavoro, pertanto - previa autorizzazione della propria azienda - i frontalieri potranno continuare a lavorare in homeoffice senza dover temere impatti di natura fiscale o previdenziale.
  • - Il Decreto prevede l’obbligo della quarantena cautelativa per i lavoratori italiani che rientrano dall’estero: i frontalieri tuttavia non saranno soggetti a questa disposizione.

Per spostarsi su suolo italiano al momento non è prevista un’autocertificazione specifica ma non è da escludere che possa essere reintrodotta nei prossimi giorni. Permangono poi molte domande sui possibili impatti che queste misure potranno avere sulla mobilità lungo le dogane. Le Autorità italiane e svizzere per il momento non hanno ancora comunicato la messa in atto di misure particolari di controllo per accedere in Svizzera. Le discussioni tra gli Stati sono tuttavia ancora in atto e non si escludono novità per la prossima settimana.