Tassazione frontalieri - Redditi da lavoro
Vedi https://www.ocst.ch/accordo-per-la-tassazione-dei-frontalieri.
Richiedendo questo permesso, il lavoratore manterrà la propria residenza in Italia.
Sarà dunque tenuto a rientrare alla propria residenza o tutti i giorni (permesso di lavoro G con rientro giornaliero) o una volta a settimana (permesso di lavoro G con rientro settimanale).
Potrà scegliere se pagare la cassa malati o se mantenere l’affiliazione presso il Servizio Sanitario Nazionale italiano.
Il permesso ha validità di cinque anni. In caso di eventuale disdetta del rapporto di lavoro, il permesso G scadrà 6 mesi dopo l’entrata in disoccupazione.
La richiesta del permesso G va avviata prima dell’inizio del lavoro tramite il portale online dell’Ufficio Migrazione.
Permesso di dimora B
Il lavoratore lascia l’Italia e si trasferisce a vivere in Svizzera per lavorare.
Dovrà avere un contratto d’affitto in Svizzera (o una casa di proprietà, o una dichiarazione di alloggio), dovrà iscriversi all’AIRE (perderà dunque l’iscrizione all’Anagrafe del vecchio comune di residenza), dovrà pagare la cassa malati e sarà sottoposto al regime sociale elvetico.
Il permesso ha validità di cinque anni. In caso di eventuale disdetta del rapporto di lavoro, il permesso B avrà validità di sei mesi dopo il termine del diritto all’indennità di disoccupazione.
La richiesta del permesso B va avviata tramite il portale online dell’Ufficio Migrazione.
Permesso di dimora temporanea L
È necessario per attività di lavoro che durano più di tre mesi e meno di un anno.
Il lavoratore si trasferirà momentaneamente a vivere in Svizzera. Al suo rientro in Italia riacquisterà i diritti sociali italiani. Non sarà necessaria l’iscrizione all’AIRE.
La richiesta del permesso L va avviata tramite il portale online dell’Ufficio Migrazione.
Per avere informazioni più approfondite potete contattare l’Ufficio frontalieri OCST. Il servizio è riservato ai soci del sindacato: ISCRIVITI ORA!
Dal 1° gennaio 2024 la soglia sarà pari al 25% del tempo di lavoro.
Nella giornata di venerdì 10 novembre le Autorità di Italia e Svizzera hanno annunciato in via ufficiale di aver trovato un’intesa per la regolamentazione del telelavoro dei frontalieri.
“Chiediamo di stralciare la nuova e contradditoria norma contenuta nella bozza della prossima legge di bilancio, che prevede un prelievo dal 3% al 6% sui salari netti delle lavoratrici e lavoratori frontalieri per avere l’assistenza sanitaria”.
Arriva la stangata – La sanità sarà a pagamento
La notizia in sintesi
Nella giornata di ieri è stata resa pubblica la bozza della nuova manovra finanziaria varata dal Governo. Come un fulmine a ciel sereno, all’articolo 50 è spuntata fuori una nuova tassa sulla sanità che verrà applicata ai “vecchi frontalieri” (cioè a quei lavoratori che rientrano nell’articolo 9 del nuovo Accordo fiscale tra Italia e Svizzera e che pertanto continueranno a pagare le imposte sul reddito solo in quest’ultimo Stato).