L’anno volge al termine e l’occasione è propizia per fare il punto della situazione su alcuni temi di stretta attualità che riguardano il mondo dei lavoratori frontalieri.
 
Road map Ticino-Lombardia
Nella giornata di lunedì 17 dicembre una rappresentanza del Governo ticinese, formata dal presidente Claudio Zali e dal vicepresidente Christian Vitta, si è recata a Milano per firmare una road map con il Governo di Regione Lombardia che esprime l’intento di intraprendere una serie di impegni e azioni comuni. 
Il documento analizza varie aree di intervento, tra le quali le più urgenti riguardano la mobilità lungo i confini e il controllo degli artigiani che compiono singole missioni di lavoro in Ticino (i cosiddetti «padroncini»). Tra i punti affrontati vi è anche la volontà di costituire un gruppo tecnico di lavoro che avrà il compito di interfacciarsi con i Governi nazionali di Italia e Svizzera per una modifica del nuovo Accordo fiscale sulla tassazione dei frontalieri che non è mai entrato in vigore risultando in stallo ormai da anni per ragioni molteplici (si vedano gli ultimi articoli di OCST in materia). Su questo punto tuttavia il potere di intervento delle autorità locali è limitato in quanto il tema resta di competenza nazionale. 
 
Indennità di disoccupazione per frontalieri
Facciamo poi ordine per quanto concerne l’indennità di disoccupazione. Va anzitutto detto che nulla è cambiato per i lavoratori frontalieri che perdono il proprio posto di lavoro e che rimangono così vittime di una disoccupazione totale. Queste persone, in base all’art. 65 del Regolamento UE n. 883/04, hanno diritto a percepire la rendita NASPI erogata dall’INPS (per informazioni sulla procedura, requisiti e metodi di calcolo visita la pagina www.ocst.ch/disoccupazione).
A livello europeo si sta discutendo di modificare il citato Regolamento per far sì che in futuro i frontalieri possano percepire l’indennità di disoccupazione nello Stato di lavoro. Il processo sarà molto lungo e non è nemmeno detto che entrerà in vigore per la Svizzera: quest’ultima infatti, qualora il parlamento europeo approvasse una simile modifica, avrebbe la possibilità di contrattare con l’UE delle condizioni diverse.
Alla luce di questi temi assume particolare importanza l’impegno di OCST in seno alla Conferenza Europea dei Sindacati (denominata ETUC, www.etuc.org). Si tratta di un luogo istituzionale dove si ritrovano i principali sindacati d’Europa allo scopo di elaborare delle risoluzioni su temi specifici che passano poi al vaglio del Parlamento europeo.
 
Guadagno intermedio
Nel frattempo ricordiamo che la Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) ha confermato l’estensione ai frontalieri del diritto al cosiddetto computo del «guadagno intermedio» per coloro che ricevono una riduzione della percentuale di lavoro. Il diritto sottostà tuttavia al rispetto di requisiti molto severi (riduzione definitiva e non fittizia dell’orario di lavoro, misura individuale e non collettiva, rispetto del termine di preavviso, ricerche di lavoro in Svizzera, ecc.). La misura è inoltre riservata solo a coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per maggiori informazioni potete ovviamente contattare la Cassa disoccupazione OCST.
 
Andrea Puglia