L’8 marzo il sindacato OCST è intervenuto in audizione in Senato (Commissione Affari esteri e Commissione finanze) per discutere del disegno di legge che renderà ufficiale il nuovo Accordo tra Italia e Svizzera sulla tassazione dei lavoratori frontalieri (puoi guardare il video dell'audizione; intervento di OCST al minuto 18).

I sindacati italiani e svizzeri, lo stesso giorno in cui fu firmato l’Accordo da parte dei due Stati (23 dicembre 2020) avevano infatti sottoscritto un memorandum d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano al fine di stabilire alcune misure di accompagnamento che avranno il compito di limitare l’impatto del nuovo Accordo fiscale sui lavoratori e di garantire inoltre nuove misure di tutela per gli stessi frontalieri.

L’audizione di martedì è stata l’occasione per riprendere queste richieste e chiedere che vengano accolte all’interno del disegno di legge che – come detto – darà il definitivo via libera all’entrata in vigore del nuovo Accordo fiscale prevista per il 1° gennaio 2023. Queste le nostre rivendicazioni:

- aumento della franchigia fiscale a 10'000 € per i nuovi frontalieri e gli attuali frontalieri fuori fascia (cioè coloro che non vivono nei Comuni di frontiera).

- Esenzione fiscale in Italia degli assegni familiari svizzeri erogati ai frontalieri.

- Conferma della tassazione forfettaria al 5% per tutte le prestazioni pensionistiche erogate da enti svizzeri a soggetti residenti in Italia (AVS, secondo pilastro, prepensionamenti).

- Deducibilità in Italia dei contributi pagati per il prepensionamento.

- Riconoscimento dello status di “vecchi frontalieri” anche ai lavoratori che vivono in fascia di frontiera e hanno il rientro settimanale in Italia.

- Creazione di una nuova indennità di disoccupazione per frontalieri con importi più alti rispetto all’attuale NASPI (rendita di disoccupazione INPS).

La Commissione Affari esteri ha apprezzato molto il nostro impegno e la precisione delle nostre richieste, giustificate da dossier tecnici che sono stati consegnati a tutti i membri di Commissione. Si tratterà ora di vedere quali di queste rivendicazioni potranno essere concretizzate nel disegno di legge. Filtra molto ottimismo soprattutto per quanto riguarda l’aumento della franchigia a 10'000 €, l’esenzione fiscale degli assegni familiari svizzeri, la deducibilità dei contributi pagati per il prepensionamento e la tassazione forfettaria al 5% su tutte le forme di pensioni svizzere. Più in salita la strada per gli altri due punti (nuova disoccupazione e esenzione fiscale per i frontalieri con rientro settimanale). Ricordiamo infine che i sindacati avevano già ottenuto l’inserimento nel nuovo Accordo fiscale di una clausola di salvaguardia che riguarda gli attuali frontalieri della fascia di frontiera i quali manterranno il diritto all’attuale sistema fiscale senza alcuna modifica. Seguiranno aggiornamenti sui nostri canali (seguici anche sulle nostre pagine Facebook, Instagram e LinkedIn).