Come già accaduto durante la pandemia prima e la crisi energetica poi, la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha comunicato «che le perdite di lavoro direttamente o indirettamente riconducibili ai nuovi e incombenti dazi degli Stati Uniti non rientrano nel normale rischio aziendale». Ciò significa che le aziende che vengono colpite da perdite legate alla recente politica degli Stati Uniti in materia di dazi possono presentare una domanda di lavoro ridotto.

Si tratta di una decisione importante e dovuta per sostenere l’occupazione e le aziende nel far fronte all’instabilità generata da interventi politici che nulla hanno a che fare con le normali e prevedibili fluttuazioni del mercato. È infatti importante evitare nella misura del possibile il licenziamento delle persone e la perdita di competenze preziose.

Restano ancora degli elementi da approfondire e da chiarire e l’OCST è impegnata in questa direzione sia tramite l’attività di Giorgio Fonio in Consiglio nazionale, sia tramite la sua Cassa disoccupazione. «Tra le aziende c’è preoccupazione a causa della situazione internazionale e questo potrebbe avere delle ripercussioni sull’occupazione. Per questo sarà importante ricevere risposte chiare dal Consiglio federale durante la prossima sessione», ha detto Fonio.

«In questo momento di instabilità è importante non prendere decisioni avventate procedendo magari a licenziamenti evitabili», ha sottolineato Xavier Daniel, Segretario cantonale OCST. «In questo senso ancora una volta, l’OCST invita alla calma e, tramite la sua Cassa disoccupazione, mette a disposizione le sue consolidate competenze e offre alle aziende consulenza nella compilazione della domanda di lavoro ridotto».