Sono particolarmente lieto che il Consiglio di Stato, tramite il DSS, abbia presentato il Messaggio “per la creazione delle basi legali volte ad attuare la mozione Jelmini-Guidicelli chiedente che la sottoscrizione di contratti di prestazione sia subordinata al rispetto da parte degli enti beneficiari delle condizioni previste dai contratti collettivi di lavoro del settore”.

Viene dunque finalmente concretizzata la richiesta che ho presentato tramite Mozione assieme al collega OCST Gianni Guidicelli e che è stata accolta dal Gran consiglio a novembre del 2016. Una proposta che parte dalla constatazione che il mercato del lavoro è sempre più fragile e soggetto a pressioni con conseguenze soprattutto sulle condizioni lavorative e salariali.

Necessario dunque porre alcune regole nel mondo del lavoro e combattere gli abusi a tutela dei più deboli. E questi sono obiettivi che possono essere raggiunti proprio tramite i Contratti collettivi di lavoro, strumenti per la gestione del personale frutto del partenariato sociale tra imprenditori e organizzazioni sindacali, fondamentale per sostenere il mondo lavorativo.

Viene dunque confermata la tesi che i CCL sono necessari per la regolamentazione del mercato del lavoro e si riconosce che è d’interesse pubblico, della nostra popolazione, dei nostri concittadini, appoggiare questi strumenti che permettono di tutelare lavoratrici e lavoratori.

Inoltre, con questa impostazione viene accolto il principio che lo Stato, nello stipulare i contratti di prestazione con gli enti beneficiari, deve essere garante non solo nella qualità delle prestazioni ma anche della qualità dei rapporti di lavoro di chi fornisce queste prestazioni.

Lo Stato non deve decidere condizioni salariali e lavorative ma, sulla base del principio della sussidiarietà, deve riconoscere l'importanza del partenariato sociale. Sono le parti sociali a stabilire le condizioni a tutela di lavoratrici e lavoratori proprio tramite i CCL.

Con questo messaggio si vuole confermare la necessità di porre alcune condizioni a salvaguardia degli interessi dei lavoratori ma anche dei numerosi imprenditori seri che operano sul nostro territorio e, soprattutto, che sia lo Stato il primo ad impegnarsi concretamente con le aziende e gli enti che sottoscrivono un contratto di prestazione.

Dunque un'ottima notizia per un mondo del lavoro che nel nostro Cantone continua a soffrire delle turbolenze e della presenza di soggetti che speculano sulle condizioni lavorative e salariali dei dipendenti. Di strada da percorrere per tutelare il lavoro ce n’è ancora ed è ora necessario introdurre i contratti collettivi di lavoro in quegli ambiti dove la manodopera risulta essere poco protetta.

Sono però soddisfatto che una giusta rivendicazione sindacale abbia ottenuto concreto sostegno grazie all’impegno politico.

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Lorenzo Jelmini