Sono orgogliosa di annunciare che con questo numero ha inizio il centesimo anno di pubblicazione del giornale «il Lavoro» dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese.
Dalla sua nascita il sindacato OCST ha vissuto momenti di crisi, come quelli degli anni ‘30 o della seconda guerra mondiale, e momenti di crescita e di grande sviluppo. Il giornale è stato sempre un fondamentale supporto alla sua attività. In che modo?
Perché un giornale sindacale
Lo scopo dell’OCST, come indicato nel nostro Statuto, è la promozione spirituale, culturale e materiale dei lavoratori. Tra i nostri compiti ci sono quindi anche quelli di formare e informare perché non è possibile prendere decisioni o prendere posizione in modo consapevole senza disporre delle informazioni essenziali e di buoni argomenti; d’altra parte che ciascuno, indipendentemente dalla propria professione e dalla propria formazione, sia in grado di formarsi un’opinione è ciò che rende un sistema davvero democratico.
Formare e informare le lavoratrici e i lavoratori per noi è un elemento chiave per garantire la loro partecipazione attiva nelle aziende, nella società e a livello politico. In sostanza, come nel resto della nostra attività, la persona rimane al centro.
Uno stile riconoscibile
Questo scopo che ci prefiggiamo ha determinato nel corso degli anni anche uno stile non ideologico secondo il quale prendiamo posizione esprimendo di volta in volta le ragioni che conducono in quella direzione. È facile misurare la credibilità delle ragioni sindacali dalla qualità del loro contatto con la realtà del mondo del lavoro, con l’esperienza di chi il mercato del lavoro lo vive. Tanto più il sindacato è capace di mettere al centro della sua attività le lavoratrici e i lavoratori, tanto più il suo organo sociale sarà capace di leggere la realtà.
Per il giornale «il Lavoro» hanno scritto grandi sindacalisti che hanno prodotto documenti capaci, al momento della pubblicazione, di arricchire la discussione sindacale, sociale e politica nel nostro cantone, ma anche di accrescere il patrimonio del nostro archivio. Disponiamo di numerosi documenti che sono di grande supporto nella lettura della situazione sociale, economica e politica del nostro cantone nel corso di tutta la nostra storia, ma che, anche dopo molto tempo, restano per tanti aspetti estremamente attuali.
Un giornale di parte
Certo forniamo un’informazione di parte, che tiene conto cioè delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. È questo il nostro punto di vista, dichiarato apertamente nel titolo. Ma il giornale «il Lavoro» nasce dalle urgenze di una parte che rappresenta la quota più ampia della popolazione e che, grazie al sindacato, guadagna una voce autorevole e porta ragioni essenziali alla costruzione del bene comune.
L’inchiostro del futuro
Quando nasce nel 1920 «il Lavoro» costituisce l’unica possibilità di comunicazione e informazione del sindacato. Le modalità e i canali a disposizione con il tempo si sono trasformati. Negli ultimi anni questa evoluzione è avvenuta in modo molto rapido, influenzando, in misura più o meno forte, anche il modo in cui ciascuno di noi si rapporta alle fonti di informazione e ne fruisce. Per chi, come noi, è chiamato a produrre contenuti si è ampliato molto il panorama degli strumenti a disposizione. Mons. Del-Pietro nel 1939 aveva scritto sul giornale «il Lavoro» che «l’opinione pubblica è color d’inchiostro». Oggi non è più così, o meglio, lo è ancora nella sostanza, ma non nella forma. Qual è dunque il futuro del nostro giornale?
Nel corso della seconda metà del 2024 ci siamo chinati su questo aspetto e, insieme al Consiglio esecutivo con il supporto di alcuni esperti, siamo arrivati ad una conclusione. Il giornale «il Lavoro», per garantirgli una vita di almeno altri cento anni, deve trasformarsi e integrarsi con tutti gli altri strumenti di cui oggi il sindacato si è dotato: il sito internet, le newsletter, i social network, i canali di messaggistica...
Per rispetto a madre natura e alla fatica e al tempo che gli alberi mettono a crescere, abbiamo deciso che alla carta affideremo la parte di informazioni e di approfondimento che durano nel tempo. Per questo il nostro giornale «il Lavoro» a partire dal 2026 diventerà una rivista, che sarà distribuita anche online, ma continuerà a mantenere il suo corpo fisico.
Su questo progetto lavoreremo nel corso di quest’anno che invece sarà dedicato ai festeggiamenti del centenario, cioè alla valorizzazione di una parte del patrimonio che il nostro giornale ha contribuito a costruire e a custodire in questi anni. Nei prossimi numeri pubblicheremo una serie di approfondimenti, accompagnati da pubblicazioni sugli altri media dell’OCST.
Scarica e leggi lo "speciale centenario"
Benedetta Rigotti