L’iniziativa sul personale qualificato (IPQ) sarà finalmente trasferita, all’inizio del 2019, nella politica ordinaria della Confederazione. Lanciata nel 2011 dal consigliere federale Johann Schneider-Ammann, tale iniziativa ha l’obiettivo di sfruttare maggiormente il potenziale di personale specializzato residente in Svizzera e sopperire così alle lacune registrate nel Paese.
 Lo scopo è quello di ridurre la dipendenza dalla manodopera straniera. Per far fronte alla carenza di personale, il DEFR e la Conferenza dei Direttori Cantonali dell’Economia Pubblica (CDCEP), a inizio 2013, così come riportato sul sito della Seco, hanno presentato un pacchetto di misure da attuare in quattro campi d’azione: 
• la specializzazione in funzione delle esigenze del mondo del lavoro;
• la promozione delle innovazioni come risposta alla mancanza di personale qualificato sulla base di una maggiore produttività;
• la creazione di condizioni adeguate per l’occupazione dei lavoratori anziani;
• il miglioramento della conciliabilità fra vita familiare e professionale.
Nel 2014 il DEFR ha analizzato una serie di misure aggiuntive nei quattro campi d’azione, con le quali si è puntato maggiormente sulla formazione professionale superiore e sull’agevolazione per l’ottenimento di un diploma professionale da adulti. Dal punto di vista quantitativo, si è cercato di compensare alla carenza di personale specializzato aumentando il grado di occupazione di chi lavora a tempo parziale, andando soprattutto incontro alle donne, per ciò che concerne il numero di posti di accoglienza per bambini in età prescolastica e scolastica, e l’abbassamento dei costi delle suddette infrastrutture. Non solo: sono stati proposti incentivi per continuare a lavorare fino all’età pensionabile e oltre, contribuendo così a valorizzare il potenziale già esistente di persone qualificate. In più, bisogna tenere presente che negli ultimi anni il settore sanitario e quello della formazione sono andati incontro a una sostanziale carenza di personale qualificato, ma grazie all’innovazione si cerca di trovare una soluzione al problema, aumentando la qualità e l’efficienza nei due settori e riducendo quindi il fabbisogno di personale qualificato.
Inoltre, per rendere pubblico l’impegno dei partner nel migliorare i campi d’azione individuati, il 30 maggio 2017 è stato inaugurato il nuovo sito web www.personalequalificato-svizzera.ch, tramite cui la Confederazione, i Cantoni e le parti sociali intendono fornire una panoramica del tema, presentando i progetti inerenti. 
Dal rapporto di monitoraggio per l’iniziativa sul personale qualificato del 2017 sono emersi risultati positivi. L’iniziativa è stata progressivamente ampliata e il numero delle misure adottate, la cui occupazione è affidata a cinque dipartimenti (DEFR, DFI, DFF, DFGP, DDPS), è passato da 30 a 44, permettendo di sfruttare meglio il potenziale della manodopera locale. È risultato che tra il 2010 e il 2016 il personale qualificato è aumentato di circa 322’700 posti a tempo pieno e l’occupazione delle donne tra i 25 e i 54 anni è aumentata di 81’900 posti a tempo pieno. 
Per questo motivo, il 27 giugno 2018 il Consiglio federale ha deciso di trasferirla nella politica ordinaria, l’operazione avrà luogo all’inizio del 2019. Nonostante i progressi siano stati notevoli, risulta ancora sostanziale la carenza di personale nell’insegnamento e nella ricerca della medicina umana, che puntano a un consolidamento e potenziamento delle stesse.
 
Claudia Sabatini