La Commissione dell’economia e dei tributi (CET-S) ha ripreso lo scorso 3 febbraio i lavori sull’iniziativa parlamentare Graber nonostante i negoziati in corso tra le parti sociali. Prevede un’ampia liberalizzazione delle condizioni di lavoro per i lavoratori e le lavoratrici che esercitano una funzione dirigenziale e per gli specialisti in alcuni settori dei servizi.

Travail.Suisse critica l’approccio della Commissione, ma continuerà a impegnarsi per soluzioni costruttive mediante ordinanza. Travail.Suisse si opporrà invece fermamente ad adattamenti legislativi ostili ai lavoratori e alle lavoratrici.
Il CET-S ha ripreso ieri i lavori sull’iniziativa parlamentare Graber, sebbene le parti sociali nazionali siano nel bel mezzo dei negoziati per una soluzione costruttiva a livello di ordinanza. «Il modo di procedere della Commissione ci sorprende e ci stupisce. Le parti sociali sono state intensamente coinvolte nella ricerca di soluzioni per conto del Parlamento e del Consiglio federale. La decisione della Commissione è quindi incomprensibile e arriva senza alcuna pressione dettata dal tempo» afferma Adrian Wüthrich, presidente di Travail.Suisse.
Dopo la decisione di inizio mese, l’iniziativa parlamentare Graber escluderebbe una parte dei lavoratori di alcuni settori di servizi dalle regolamentazioni della legge sul lavoro. Ciò comporterebbe un importante deterioramento della durata massima di lavoro settimanale, del lavoro domenicale e notturno e del tempo di riposo. «Travail.Suisse si opporrà a questi deterioramenti delle fondamentali condizioni di lavoro» afferma Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse. «Motivando che il diritto del lavoro risale all’era industriale e quindi obsoleto, una maggioranza del comitato aspira chiaramente a un ritorno alle condizioni di lavoro antecedenti alla legislazione sulle fabbriche. Il lavoro ha bisogno di limiti e deve poter essere pianificato. Ciò è ancor più vero in un mondo di lavoro digitalizzato» aggiunge Thomas Bauer.
L’iniziativa parlamentare prevede ampie liberalizzazioni nel quadro di un modello di annualizzazione dell’orario di lavoro per i lavoratori in posizioni dirigenziali e gli specialisti nel settore dei servizi. La durata massima di lavoro settimanale verrebbe abolita, il tempo di riposo limitato, il divieto di lavoro notturno e domenicale revocato e non sarebbe più necessario tener conto degli obblighi familiari per pianificare i periodi di lavoro e di riposo. Nell’ambito delle discussioni sull’iniziativa parlamentare, la Commissione ha ora deciso di escludere completamente dalle disposizioni di legge sul lavoro i lavoratori dirigenziali e gli specialisti in informatica, in audit, in consulenze e fiduciarie. Pertanto, le restrizioni che riguardano il tempo di riposo o il lavoro notturno e domenicale, sarebbero completamente abolite per loro.
L’iniziativa parlamentare è stata approvata dalle commissioni delle due Camere nel 2016 e nel 2017. Tuttavia, in particolare a causa della mancanza di coinvolgimento delle parti sociali, i tempi delle trattative sono stati prolungati. Le parti sociali sono state incaricate di elaborare un progetto di ordinanza che tenga conto delle esigenze specifiche di alcuni settori, invece di una modifica di legge. Per questo la decisione della Commissione sorprende molto, in quanto i negoziati costruttivi tra le parti sociali non erano ancora conclusi. Le parti sociali hanno deciso di proseguire le discussioni in vista di una soluzione costruttiva mediante ordinanza.

16.414 Iniziativa parlamentare
Flessibilizzare parzialmente la legge sul lavoro preservando i modelli di orario di lavoro dimostratisi validi
https://www.parlament.ch/it/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20160414 


Trad. C. Calderoni