L’attività fisica è un elemento chiave nel raggiungimento degli obiettivi della strategia di un invecchiamento sano ed attivo, per la sua capacità di preservare l’indipendenza funzionale in età avanzata e di mantenere una buona qualità di vita.

L’esercizio fisico aiuta ad invecchiare meglio sia fisicamente che psicologicamente, controlla l’ipertensione arteriosa e il profilo lipidico, in particolare i livelli di colesterolo, contribuisce a prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie croniche connesse all’invecchiamento, riduce il rischio delle conseguenze da osteoporosi e di traumi da caduta.
Sono tantissimi gli studi scientifici che hanno dimostrato che muoversi in maniera regolare e costante possa portare benefici al corpo di un anziano, per i suoi effetti positivi sui vari fattori psicologici e sulla qualità della vita in generale. L’immobilità accelera l’invecchiamento, mentre lo sport lo rallenta.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’invecchiamento in buona salute come «il processo di sviluppo e mantenimento delle capacità funzionali che consentono il benessere in età avanzata».
L’abilità funzionale include per le persone anziane soddisfare i bisogni di base, essere mobili, costruire e mantenere relazioni e partecipare alla società.
L’età avanzata può essere accompagnata da un rischio maggiore di sviluppare malattie croniche non trasmissibili e limitazioni funzionali associate. Le persone di età pari o superiore ai 60 anni, rappresentano quasi il 25% del carico di malattia derivante da queste condizioni.
Dunque, l’attività fisica svolge un ruolo fondamentale nella promozione di un invecchiamento sano e l’evidenza degli studi epidemiologici ha stabilito che è fortemente associata ad un invecchiamento più sano. Livelli regolari e adeguati di attività fisica hanno molteplici benefici per la salute e il benessere e possono prevenire alcuni effetti delle malattie croniche nel corso della vita. I modi più diffusi per essere attivi sono camminare, andare in bicicletta, ballare e dedicarsi agli hobby. Qualsiasi altra attività fisica svolta nel tempo libero o durante il lavoro può avere benefici per la salute.
Secondo l’OMS gli ultra 65enni, come gli adulti, dovrebbero svolgere ogni settimana almeno 150 minuti di attività fisica moderata, o almeno 75 minuti di attività fisica intensa, oppure una combinazione equivalente fra le due, se le condizioni di salute lo permettono.
Per ottenere benefici cardio-respiratori, l’attività fisica dovrebbe essere svolta in frazioni di almeno 10 minuti continuativi distribuiti nell’arco della settimana.
La strategia dell’OMS 2016-2025 raccomanda livelli di attività fisica differenziati per fascia d’età. Nell’adulto dopo i 65 anni valgono le medesime indicazioni dell’adulto fra i 18 e i 64 anni. Ad esse si aggiunge quella della pratica dell’esercizio per l’equilibrio, almeno 3 volte la settimana, soprattutto per coloro che hanno una mobilità scarsa, in modo da prevenire le cadute.
Per questa fascia di età più avanzata, è provato che svolgere attività fisica aiuta ad invecchiare bene: aumenta la resistenza dell’organismo, rallenta la fisiologica involuzione dell’apparato musco-scheletrico e cardiovascolare e ne traggono giovamento anche le capacità psico-intellettuali.
Gli adulti di questa fascia di età che non possono seguire totalmente il livello previsto raccomandato di attività fisica a causa delle loro condizioni di salute, dovrebbero adottare uno stile di vita attivo adeguato alle loro capacità e condizioni.
L’attività fisica praticata dagli ultra 65enni, viene valutata attraverso il «Physical Activity Scale for Elderly» (PASE), o «Scala di attività fisica per anziani», uno strumento validato a livello internazionale e specifico per la popolazione anziana, che considera tutti i tipi di attività comunemente svolte da persone di questa età, dalle attività di svago e sportive (strutturate e non), alle attività casalinghe (dai lavori domestici, giardinaggio, cura dell’orto, prendersi cura di altre persone), fino a eventuali attività lavorative non sedentarie. Per ogni intervistato il PASE restituisce un punteggio numerico che tiene conto del tipo di attività svolta nei 7 giorni precedenti l’intervista, della sua intensità e del tempo dedicatovi. A valori elevati di PASE corrispondono elevati livelli di attività fisica.
Gli ultra 65enni eleggibili al PASE possono anche essere classificati secondo i livelli dell’attività fisica raccomandati dall’OMS in persone fisicamente attive, parzialmente attive e persone sedentarie.
In queste definizioni entrano in gioco tutte le attività (di svago o sportive, casalinghe e lavorative, che richiedono uno sforzo fisico) rilevate nel questionario PASE, con esclusione della sola attività riferita come «passeggiata o uscita per portare a spasso il cane» considerata poco significativa e non riconducibile alle indicazioni date dall’OMS in merito ai livelli raccomandati.

Maria Giuditta Valorani PhD  

 

Fonti
World Health Organization. Global strategy and action plan on ageing and health. 2017. Link: www.who.int/ageing/global-strategy
La strategia dell’OMS Europa «Strategy and action plan for healthy ageing in Europe, 2012–2020»
Link: https://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0008/175544/RC62wd10Rev1-Eng.pdf