A seguito delle molte segnalazioni ricevute da parte di docenti attivi nel settore delle scuole pubbliche, nel 2019 il nostro sindacato ha deciso di indagare, tramite un questionario, alcuni aspetti inerenti all’aumento dei compiti attribuiti ai docenti, al carico di lavoro e alla sua gestione e ha contattato a questo scopo dapprima (nell’ottobre del 2019) la SUPSI-DFA, poi, trascorsa l’emergenza della pandemia di COVID-19, anche la SUPSI-DEASS (marzo 2022) per verificare con tali enti la praticabilità del progetto e individuare le possibili modalità di attuazione.

Non a caso, nello studio condotto dalla SUPSI-DFA e pubblicato nel 2020 con il titolo «A scuola in Ticino durante la pandemia di COVID-19: uno studio esplorativo nelle scuole dell’obbligo» l’OCST-Docenti è riuscito a far introdurre un capitolo sul tema del carico di lavoro per poi chiedere al DECS di affrontarlo sin dal tavolo sindacale del dicembre 2022.

Visto che, a nostro avviso, nel frattempo la problematica si è accresciuta e si è ulteriormente complicata senza che il DECS intervenisse in modo concreto e tangibile, qualche mese fa l’OCST-Docenti ha lanciato un sondaggio, rivolto a tutti gli insegnanti attivi nelle scuole comunali e cantonali del Ticino, al quale ha risposto circa un docente su dieci e da cui sono emersi elementi significativi, sia da un punto di vista quantitativo, sia da un profilo qualitativo, che fra qualche mese renderemo pubblici.

Come sindacato, crediamo che nella scuola, oltre a questa dimensione così rilevante, negli ultimi tempi siano emersi in modo evidente e si siano aggiunti ulteriori problemi e preoccupazioni di natura diversa, che si stanno sovrapponendo e influenzando reciprocamente; il tutto senza che questi nodi possano essere discussi e tematizzati al di fuori degli scambi spesso informali, sporadici e contingenti che intercorrono  tra colleghi nei corridoi e nelle aule docenti. Sempre più spesso infatti, anche a causa di collegi docenti burocratizzati e poco incisivi (ovvero dagli scarsi effetti), mancano gli spazi di confronto reale e le  occasioni di libero incontro e di riflessione che permettano di alzare un po’ lo sguardo oltre la cortina degli impegni quotidiani che riempiono l’agenda dei docenti e che tendono ad assorbire totalmente l’attenzione e le risorse di ogni insegnante. Il «collegio in piazza. Per la Scuola» del 21 maggio vuole essere dunque un’occasione preziosa per uscire da un certo isolamento, in cui facilmente ci si sente inadeguati o smarriti, intende costituire un momento propizio per avere una visione più solida e ampia della situazione delle nostre scuole, per confrontarsi liberamente non solo con i colleghi del medesimo
istituto o dello stesso settore scolastico, ma anche con gli insegnanti degli altri settori, allo scopo di gettare le basi su cui individuare prospettive e proposte di miglioramento della scuola ticinese.

Partecipa a "Facciamo luce sulla scuola. Un collegio docenti in piazza"