Dopo laboriose trattative, è stato trovato un accordo per un nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) nel settore delle pavimentazioni stradali. Entrerà in vigore il 1. gennaio 2025 e scadrà a fine 2028.
Un CCL che va finalmente a sostituire un contratto che si trascinava da tempo con rinnovi tacitati di anno in anno e che non corrispondeva più alle esigenze dei lavoratori e delle imprese.
Da una parte, i lavoratori chiedevano di ridurre drasticamente il carico giornaliero/settimanale. Le giornate dei lavoratori erano infatti cadenzate da 9 ore di lavoro sul cantiere, il tempo di trasferta per raggiungere e far rientro dal cantiere, i ripetuti sforamenti del calendario di lavoro, le 75 ore flessibili inserite nel calendario e le ore per l’andata-ritorno del viaggio casa-lavoro. La vita sociale dei lavoratori andava praticamente in frantumi: il tutto si traduceva con il partire da casa alle sei di mattino per farci rientro alle sette di sera (quando andava bene). A questa situazione tipo andava inoltre aggiunto un altro dato di fatto: il settore è chiamato a rispondere a esigenze di traffico e di sicurezza e quindi si lavora spesso in notturna, di sabato e di domenica.
Dall’altra, le imprese di pavimentazioni erano chiamate a rispettare e pertanto pagare un monte ore annuo importante (2’064 ore) con la grande tara di essere soggetto alle condizioni meteo: tra pioggia, gelo e canicola le ore perse per intemperie non si contavano in quanto posare asfalto in condizioni sfavorevoli è di fatto impossibile. Le imprese di pavimentazioni rivendicavano la possibilità di rendere produttive le ore lavorative nette, ovvero le ore di calendario dedotte le ore perse per intemperie.
Le discussioni tra sindacati e ATIPS si sono finalizzate nel trovare la sintesi tra necessità diverse difficilmente conciliabili. Ma alla fine, il compromesso è stato raggiunto. Ecco cosa succederà a partire dal 1. gennaio 2025:
- riduzione compensata del monte ore annuo, incluse le vacanze, da 2’064 a 2’000 ore: lavorare 64 ore in meno e avere riconosciuto lo stesso salario.
- Introduzione di un vero salario mensile: invece di essere pagati con un salario mensile costante (che null’altro è che un salario orario trasformato in acconti mensili ma oggetto di conguaglio a fine anno) si passerà a un salario mensile fisso versato in 13 mensilità. Mensilmente ci saranno variazioni solamente in caso di pagamento dei supplementi salariali (notte, sabato e domenica) oppure in caso di assenze per malattia e infortunio, congedi non pagati e orario ridotto/intemperie LADI.
- I calendari di lavoro dovranno rispettare un minimo di 40 e un massimo di 42.5 ore settimanali (8 ore rispettivamente 8.5 ore al giorno). Invece di disporre di un ponte invernale di 40 ore, le imprese potranno inserire nel proprio calendario al massimo 10 giornate a zero ore di cui 7 giorni nel periodo dicembre-febbraio e le altre tre per eventuali ponti tra marzo e novembre. I calendari aziendali approvati dalla commissione paritetica saranno consegnati ai lavoratori nei primi giorni di gennaio.
- Introduzione di una banca ore, il cui saldo deve sempre figurare sulla busta paga, con i seguenti paletti: possibilità di accumulare a saldo al massimo 25 ore (dette ore aggiuntive) ritenuto che eventuali ore eccedenti dovranno essere pagate nel mese corrente con il 25% di supplemento e «andare sotto» per un massimo a saldo di 50 ore (dette ore in difetto). A fine febbraio dell’anno successivo, l’eventuale saldo positivo nella banca ore dovrà essere pagato con il 25% di supplemento mentre il saldo negativo delle ore in difetto, limitatamente alle 50 ore, potranno essere riportate nei mesi successivi sino al termine del rapporto di lavoro per prepensionamento o interruzione per licenziamento. Mensilmente potranno essere messe in banca ore al massimo 15 ore ritenuto che eventuali ore eccedenti dovranno essere riconosciute in busta paga del mese corrente con il supplemento del 25%. Le ore di intemperie non scalate dalla banca ore devono essere riconosciute in busta paga all’80%. Le prime due ore di attesa in caso di tempo incerto trascorse in magazzino o cantiere sono riconosciute al 100% senza ricorrere alla banca ore. In buona sostanza, la banca ore potrà essere utilizzata solamente per compensare ore non fatturate alla disoccupazione (orario ridotto e intemperie LADI), per flessibilità aziendale e per esigenze del lavoratore previa autorizzazione del datore di lavoro.
- La gestione della canicola subirà una modifica: in caso di allerta 4 (rischio elevato) lo stop ai lavori è confermato alle 13.00 mentre in caso di allerta 3 il fermo dei cantieri è posticipato al massimo alle ore 14.00.
- I supplementi salariali da riconoscere in busta paga del mese corrente saranno così fissati: 25% per tutte le ore settimanali che superano le 48 ore, 50% per lavoro notturno, 50% per lavoro al sabato, 100% per lavoro festivo (domenica e giorni festivi infrasettimanali), 15 franchi al giorno per lavoro a sciolte (cumulabile con gli altri supplementi).
- Le indennità giornaliere per tratta chilometrica (sede o magazzino - cantiere) avranno invece un’evoluzione su più anni: nessuna modifica per l’anno 2025 (quindi, zero franchi tratta 0-10 km, CHF 16.- tratta 10-25 km, CHF 22.- tratta 25-50 km, CHF 32.- tratta oltre 50 km); a partire dall’1.1.2026 sarà introdotta un’indennità di CHF 10.- al giorno per la tratta 0-10 km, e dal 1. gennaio 2027 tutte le indennità saranno rivalutate (quindi, 12.- franchi tratta 0-10 km, CHF 18.- tratta 10-25 km, CHF 25.- tratta 25-50 km, CHF 36.- tratta oltre 50 km).
Tante novità che dovranno essere verificate attraverso una loro corretta applicazione. Un consiglio ai lavoratori del settore: tenete giornalmente il controllo delle vostre ore con il tempo di lavoro sul cantiere, il tempo trascorso in magazzino su ordine del datore di lavoro (pagato dal 1. gennaio 2025) e il luogo del cantiere. A tal proposito, OCST ha elaborato un calendario a muro 2025: tornate alle vecchie abitudini e annotatevi tutte le indicazioni utili delle vostre giornate di lavoro, vi serviranno per il controllo delle buste paga.
Per concludere, gli aumenti salariali 2025: i salari saranno ritoccati come nel settore principale dell’edilizia quindi +1.4% per tutti i salari di ogni classe e +0.5% il risanamento del fondo di prepensionamento PEAN.
I nostri segretariati sindacali sono ovviamente a disposizione per tutte le informazioni.
Paolo Locatelli