Lo scorso anno la senatrice Johanna Gapany aveva inoltrato una mozione che chiedeva al Consiglio federale di modificare l’art. 43 della Legge assicurazione disoccupazione (Ladi) che riguarda le indennità per intemperie.
In particolare nella mozione si sosteneva che la regolamentazione attuale non fosse adatta al problema della canicola, sempre più intensa, specialmente nel nostro Cantone.
Infatti le indennità per intemperie vengono concesse al minimo per una sospensione del lavoro di mezza giornata o una giornata intera e prevedono dei giorni di attesa. La canicola invece è spesso molto intensa nelle prime ore del pomeriggio, ma non necessariamente per una mezza giornata. Inoltre tipicamente le ondate di calore sono intense, ma brevi.
Purtroppo il 20 di marzo il Consiglio nazionale ha deciso di respingere questa mozione, dopo che il Consiglio degli Stati l’aveva approvata, che era stata appoggiata dalle parti sociali, sia i sindacati che il padronato, e che affrontava un tema di stretta attualità, facilitando il compito dei datori di lavoro che devono proteggere la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
«Un’occasione persa: potevamo introdurre una modifica legislativa che teneva conto di un tema di grande importanza per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Chi non l’ha sostenuta forse non è mai stato in un cantiere durante i periodi di canicola in Ticino. In questi casi non basta certo aprire un ombrellone per riuscire a resistere alle temperature torride sostenendo nel contempo un importante sforzo fisico», ha detto Giorgio Fonio, Consigliere nazionale e segretario regionale OCST. «Con le parti sociali continueremo a impegnarci per affinare la regolamentazione sulla canicola che abbiamo già introdotto nei contratti che regolano quelle professioni fisicamente pesanti svolte all’aperto e a diffonderla a tutti i settori interessati», ha aggiunto Paolo Locatelli, responsabile OCST per il settore Edilizia e rami affini.