Abbiamo intervistato Francesca Saltamacchia, sindacalista OCST nel settore sociosanitario, per avere un aggiornamento dopo la pubblicazione del documento «Il RAI-NH è in grado di quantificare tutto il lavoro che fai?».
Come racconteresti in poche parole ai nostri lettori in cosa consiste il progetto del quale ti stai occupando?
Tre anni fa, su richiesta delle lavoratrici e dei lavoratori delle case anziani, abbiamo avviato un lavoro volto a indagare il funzionamento dello strumento RAI, allora chiamato RAI-NH. In particolare, abbiamo voluto rispondere alla loro domanda sul perché ci possa essere una carenza cronica di personale nelle case per anziani.
Quello che è emerso tramite un questionario, costruito insieme agli operatori stessi e sottoposto a tutte le lavoratrici e i lavoratori delle case per anziani in Ticino, è il fatto che questo strumento nascendo come clinico, riconosce adeguatamente tutto il carico di lavoro legato alla parte medicalizzata, ma non riconosce adeguatamente tutto il lavoro assistenziale che viene fatto per la cura degli anziani. Questo è problematico perché la casa per anziani è una casa appunto, e non un ospedale.
Che cosa è accaduto dalla pubblicazione dello studio, nel mese di febbraio di quest’anno, ad oggi?
Da allora abbiamo sottoposto i risultati di questo questionario a tutti gli operatori sanitari tramite assemblee organizzate nelle nostre sedi e anche nelle loro stesse strutture di lavoro.
Quello che sta emergendo dai dialoghi con le lavoratrici e i lavoratori sono alcuni punti focali su cui vogliamo costruire quella che sarà una rivendicazione a livello politico, che prende in considerazione tre aspetti fondamentali.
- Primo: ad oggi il tempo richiesto per la compilazione di questo strumento è insufficiente. Anzi è aumentato da quando, a gennaio, è stato introdotto il nuovo RAI Long Term.
- Secondo: vogliamo chiedere un maggior riconoscimento in termini finanziari della formazione, elemento indispensabile per un buon funzionamento dello strumento RAI e per una buona compilazione. Dal sondaggio emerge che questa formazione è in alcuni aspetti lacunosa. È quindi fondamentale che la formazione non sia presa totalmente in carico dalla casa per anziani.
- Terzo, forse il più importante: è fondamentale che venga preso in considerazione tutto il lavoro che viene fatto a livello assistenziale e che nello strumento non viene adeguatamente riconosciuto. È proprio questo lavoro che permette agli anziani di poter mantenere più a lungo le proprie risorse, come ad esempio fare una camminata, poter essere idratati o nutriti adeguatamente senza dover ricorrere necessariamente a strumenti medici, laddove ovviamente questo sia possibile. È importante anche una presa in carico maggiore di tutti quegli aspetti legati alla psicogeriatria e alla dipendenza da sostanze: tipologie di problematiche che si stanno sempre più riscontrando nelle case per anziani.
Quali sono i prossimi passi?
Il sindacato ha iniziato a dialogare con la politica e continuerà a farlo nei prossimi mesi e nel prossimo anno per portare delle rivendicazioni concrete a questo livello.
Le lavoratrici e i lavoratori del settore come possono partecipare a questo lavoro?
Come hanno fatto sino ad oggi, chiediamo di continuare a sostenerci, perché senza il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori non sarebbe possibile portare avanti né questo né altri lavori, all’interno del nostro sindacato.
Guarda la video intervista: https://youtu.be/YPFaJj-CXKs?si=b8NHkkRHv2F2pEhv
Il documento orginale: https://www.ocst.ch/il-rai-nh-puo-quantificare-tutto-il-lavoro-dei-curanti
