La Commissione dell’economia e dei tributi (CET) del Consiglio degli Stati intende liberalizzare ulteriormente il lavoro domenicale. D’ora in avanti, i negozi potranno aprire i battenti dodici domeniche all’anno, mentre finora era possibile solo per quattro. Travail.Suisse si oppone con forza a questo attacco alle domeniche libere.
La Commissione dell’economia e dei tributi (CET) del Consiglio degli Stati ha approvato il 22 ottobre 2024 una nuova proposta per la liberalizzazione del lavoro domenicale. L’iniziativa del Cantone di Zurigo chiede che i negozi possano d’ora in poi essere aperti dodici domeniche all’anno. Contemporaneamente un adeguamento della legge sul lavoro consentirebbe d’impiegare lavoratrici e lavoratori senza autorizzazione per quelle domeniche. Attualmente, il personale dei negozi può essere impiegato senza autorizzazione per quattro domeniche all’anno. Ma già molti cantoni non si avvalgono di questa possibilità. Il progetto è stato approvato dalla maggioranza della CET.
Questa è uno fra le tante proposte che mirano a liberalizzare il lavoro domenicale. Così, il Consigliere federale Parmelin auspica che i negozi delle zone turistiche urbane possano aprire la domenica a determinate condizioni. Inoltre, secondo una consultazione attualmente in corso, dovrebbe essere possibile o obbligatorio lavorare da casa, senza autorizzazione, nove domeniche all’anno.
«La domenica è l’unico giorno libero in concomitanza con gli altri per gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori, giorno in cui è possibile riposare, socializzare e svolgere attività comuni. Bisogna quindi porre un limite agli attacchi alle domeniche libere», afferma Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse.
Per di più, la liberalizzazione del lavoro domenicale non aggiunge niente all’economia. «Quanto spendono i consumatori dipende dai redditi. Di conseguenza, orari di apertura più lunghi a parità di consumo riducono in primo luogo la produttività e di conseguenza aumentano la pressione sui salari. E questo è particolarmente vero se sempre più negozi aprono i battenti la domenica» spiega Thomas Bauer.
Trad. C. Calderoni