Il 18 febbraio, la Commissione dell’economia e dei tributi (CET-N) del Consiglio nazionale ha approvato un nuovo regolamento sul telelavoro. Oltre a una discutibile estensione della giornata lavorativa e alla riduzione dei periodi di riposo, il disegno di legge porta anche dei progressi, come l’introduzione di accordi chiari tra datori di lavoro e lavoratori e lavoratrici, e l’introduzione del diritto alla disconnessione. Travail.Suisse ritiene tuttavia che nel suo insieme questo disegno di legge non sia equilibrato, in quanto non tiene sufficientemente in conto la tutela della salute dei lavoratori.
Il 18 febbraio, il CET-N ha approvato l’iniziativa parlamentare Burkart sulle nuove norme del telelavoro con alcuni aggiustamenti. Prevede che in futuro i lavoratori e le lavoratrici che lavorano da casa possano o debbano lavorare tra le 6:00 e le 23:00. Oggi questa fascia è di 14 ore anziché 17. Inoltre, il tempo di riposo giornaliero non passerà solo da 11 a 9 ore ma potrà anche essere interrotto per lavori urgenti. Sarà inoltre possibile lavorare sei domeniche all’anno.
Per compensare questa situazione, la commissione intende introdurre un diritto alla disconnessione che deve essere sancito in accordi corrispondenti conclusi tra datori di lavoro e lavoratori. Questi accordi dovrebbero includere anche ulteriori misure a tutela della salute dei lavoratori.
Il lavoro da casa ha preso piede dopo la pandemia. Circa il 40% dei dipendenti lavora occasionalmente o sempre da casa. Oltre agli effetti positivi, sono sempre più evidenti anche quelli negativi. In particolare, la maggior parte dei lavoratori evidenzia che l’assottigliamento del confine tra lavoro e vita privata è un fattore di rischio significativo per la salute (vedi per esempio l’indagine CSS del 2024 del Barometro delle condizioni di lavoro).
Questi nuovi rischi per la salute devono quindi essere presi in considerazione anche nel diritto del lavoro. «L’estensione dell’orario di lavoro diurno e serale a 17 ore, la riduzione del tempo di riposo e la possibilità di interromperlo aumenteranno i rischi per la salute. Il diritto alla disconnessione non compensa tutto ciò. Inoltre, il diritto alla non reperibilità domenicale, sancito da secoli, deve essere preservato”, afferma Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse.
Per Travail.Suisse, la proposta della CET-N rimane quindi nel complesso inaccettabile, nonostante alcuni approcci positivi.
Trad. C. Calderoni