I sindacati OCST, VPOD e SIT esprimono profonda preoccupazione per le misure di risparmio annunciate dal Consiglio federale nel settore della formazione e della ricerca. La riduzione di 460 milioni di franchi annui a livello nazionale, di cui 14,5 milioni per il Ticino, potrebbe avere conseguenze significative per la qualità dell’insegnamento, la ricerca e lo sviluppo economico del nostro territorio.
L’USI e la SUPSI, pilastri fondamentali della formazione superiore in Ticino, rischiano di subire un impatto diretto su programmi accademici, progetti di ricerca e opportunità di crescita per le persone in formazione.
Queste misure di risparmio rischiano inoltre di precarizzare il lavoro accademico, con minori opportunità per le collaborazioni scientifiche ed attentano alle condizioni di lavoro del personale tecnico-amministrativo delle due università, con potenziali rischi di tagli ed un minor margine di manovra per le negoziazioni di miglioramenti contrattuali.
Inoltre, l’eventuale aumento delle rette universitarie, ipotizzato come misura compensativa, potrebbe limitare l’accesso alla formazione superiore, con un effetto particolarmente negativo su chi proviene da contesti con minori risorse economiche.
I sindacati credono fermamente che investire nella formazione e nella ricerca sia essenziale per garantire la competitività e la coesione sociale del nostro Paese. L’istruzione non è solo un diritto, ma anche un motore di sviluppo per l’intera comunità. Per questo motivo, auspichiamo un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, affinché si possano trovare soluzioni equilibrate che tutelino il futuro della formazione e della ricerca in Svizzera.
I sindacati intendono pertanto promuovere iniziative per contrastare questi tagli e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che comportano. Saranno valutate e messe in atto azioni mirate per difendere la qualità e l’accessibilità della formazione, in collaborazione con le istituzioni accademiche e gli attori sociali ed economici del territorio.
Invitiamo quindi il mondo politico e le parti sociali a riflettere attentamente sulle possibili conseguenze di questi tagli e ad avviare un percorso di dialogo che porti a scelte responsabili e lungimiranti.
OCST, SIT, VPOD