Anche il Fondo di previdenza dell’Ente ospedaliero cantonale (FEOC) si trova nella necessità di intervenire nell’ambito delle prestazioni e dei contributi per garantire la stabilità del fondo stesso sul lungo termine. Purtroppo in questi ultimi tempi numerosi fondi di previdenza hanno annunciato misure di risanamento.
 Questa situazione generale è generata da un lungo periodo di bassissimi tassi interessi delle obbligazioni, uno dei principali settori di investimento delle casse pensioni, oltre che da un aumento della speranza di vita. Basti pensare che nel 1981 la speranza di vita di un uomo di 65 anni era di 14.3 anni; nel 2016 è di 19.8 anni. Gli investimenti dei fondi di previdenza stanno quindi generando minori interessi, e quindi minore entrate per aumentare il capitale di ogni assicurato, e contemporaneamente i fondi devono garantire il versamento di rendite per un periodo più lungo. Inevitabile quindi intervenire riducendo l’aliquota di conversione che determina il livello della rendita di vecchiaia. I dettagli di quanto ha previsto di mettere in atto il FEOC sono stati presentati durante diverse riunioni che si sono svolte nelle scorse settimane negli ospedali e si possono consultare sul sito del fondo www.feoc.ch (cliccando su Riequilibrio finanziario Feoc). Per compensare la prevista riduzione delle rendite, che sarà graduale sui prossimi 10 anni, è previsto un aumento del contributo dell’1.5% dal 1° gennaio 2019, finanziato pariteticamente da datore di lavoro e dipendenti. L’aumento del contributo permetterà di aumentare anche gli accrediti di vecchiaia mediamente anche dell’1.5% ma in forma differenziata per classi di età, privilegiando i più anziani che avranno minor tempo per recuperare la riduzione della rendita. Nonostante questo intervento si prevede che le rendite subiranno una riduzione del 7.8%. Non sono quindi buone notizie ma, come detto in entrata, sono misure inevitabili. A livello sindacale la situazione del nostro secondo pilastro, alla luce di quanto avvenuto in questi ultimi anni, non può che preoccupare. La struttura stessa della nostra previdenza vecchiaia, basata sui tre pilastri, sta mostrando segni di cedimento. Non solo l’evoluzione dei mercati o l’aumento della speranza di vita, ma anche l’evoluzione del mercato del lavoro stesso, non permettono più di costruire durante la carriera professionale solide basi per garantirsi un tenore di vita dignitoso al momento del pensionamento. Si tratterà quindi di riflettere sulla struttura stessa dei tre pilastri e sul loro finanziamento. Nell’ambito del FEOC seguiremo con attenzione l’evoluzione dei prossimi anni. Possibili interventi a sostegno delle prestazioni potranno essere oggetto di trattativa con la direzione dell’EOC nell’ambito del prossimo rinnovo del CCL.
Per finire una piccola buona notizia: la rendita ponte che permette il prepensionamento già a partire da 58 anni, a seguito dell’aumento della rendita massima AVS di fr. 20.- al mese, sarà a sua volta aumentata dal 1° gennaio prossimo nella stessa misura e ammonterà a 28’440.- franchi l’anno.
 
 
Gianni Guidicelli, vicesegretario cantonale