Le parti contraenti che hanno sottoscritto il Contratto collettivo per ingegneri e architetti si sono presentate oggi lunedì 21 dicembre, davanti ai rappresentanti dei media ticinesi per informarli in merito all’entrata in vigore del CCL per gli studi di progettazione.

 Il Presidente della Commissione Paritetica di riferimento e rappresentante di ASIAT Dario Menaballi ha presentato questo tema unitamente ai rappresentati della parte sindacale, Giorgio Fonio di OCST e Igor Cima di Unia.

Prima di giungere agli ultimi aggiornamenti è stata riepilogata la storia che ha portato alla firma di questo documento, strumento auspicato dagli esponenti dei datori di lavoro così come da quelli di parte sindacale, per poter regolamentare un settore in cui ormai da troppo tempo vengono alla luce casi di dumping salariale. Situazioni queste che, oltre a mettere direttamente in difficoltà i lavoratori ledono d’altro canto l’immagine e la professionalità di un settore per la maggior parte invece attento alla tutela e alle competenze dei propri collaboratori. Oltre a ciò val la pena ricordare che in un Cantone come il nostro, che annovera istituti di formazione di alto livello proprio in questo ambito come l’USI, con l’Accademia di architettura di Mendrisio e la SUPSI, è divenuto sempre più frequente il fenomeno di nostri giovani costretti ad emigrare oltre Gottardo per trovare delle condizioni favorevoli ad un adeguamento riconoscimento delle proprie competenze.

Fatte queste premesse e dopo un iter procedurale durato una decina di anni, passato al vaglio del DFE, del Consiglio di Stato, della SECO e firmato dal Consigliere Federale Guy Parmelin in persona, a questo contratto è stato ora conferito il decreto di obbligatorietà ed entrerà in vigore il 1.1.2021. Gli studi di progettazione ticinesi verranno dunque informati in questi giorni sulle modalità di applicazione e introduzione di questo importante strumento, per cui è giusto precisare che un esiguo numero di studi ha sottoposto un ricorso con la richiesta di effetto sospensivo al Tribunale Federale, su cui la massima autorità giudiziaria si pronuncerà nelle prossime settimane.

Alla luce di quanto esposto nella conferenza stampa odierna risulta lampante come in Ticino vi sia effettivamente un interesse preponderante che rende l’introduzione di questo Contratto Collettivo di Lavoro uno strumento imprescindibile per la lotta alla concorrenza sleale in un settore importante sotto molteplici aspetti e per cui il nostro territorio vanta una lunga storia di tradizione ed eccellenza, che hanno consentito fin dai secoli scorsi al Canton Ticino di mettersi in risalto ovunque nel mondo e che sarebbe un enorme peccato venisse persa a causa delle distorsioni enunciate in precedenza.

 

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