Telelavoro
Il 30 giugno è giunta a scadenza la norma transitoria voluta dal Governo italiano che ha permesso ai frontalieri di lavorare da casa per il 40% del tempo di lavoro senza temere impatti tributari.
A seguito delle proteste sindacali, nei giorni scorsi il Governo italiano ha proclamato pubblicamente che tale norma del 40% verrà rinnovata fino al prossimo 31 dicembre.

La notizia è stata accolta con grande entusiasmo. Occorre però fare chiarezza.
Per rendere effettiva la proroga del 40%, il Governo italiano deve sottoscrivere con la Svizzera un apposito Accordo amichevole. La Svizzera dal canto suo ha già manifestato grandi aperture a questa ipotesi ed è pronta a trattare.
A seguito delle dichiarazioni pubbliche del Governo, appare quindi chiaro che anche l’Italia andrà finalmente in questa direzione e che si siederà al tavolo per firmare con la Svizzera tale Accordo amichevole chiedendo di inserire la retroattività al 1. luglio.
Tuttavia, fino a quando questo non accadrà, da un profilo strettamente formale non vi sarà nessun atto giuridico che potrà rendere effettiva la proroga al 31 dicembre. Un po’ come accade in borsa, le singole aziende dovranno quindi scegliere se dare credito alle dichiarazioni del Governo italiano – il quale, lo ripetiamo, ha già annunciato come certo il buon esito di questo processo – ed «investire» dunque sulla retroattività del futuro Accordo amichevole o se attendere l’ufficialità dell’Accordo stesso.
Va poi specificato un ultimo punto. Affinché il 40% sia senza rischi, oltre al nuovo Accordo amichevole con la Svizzera, occorrerebbe anche che l’Italia aderisse ai nuovi regolamenti europei validi sul piano previdenziale. Senza questo passaggio – sempre da un punto di vista formale – l’INPS avrebbe infatti il potere di richiedere l’incasso del relativo contributo a tutti coloro che lavoreranno da casa per oltre il 25% del tempo di lavoro.
Per tutti i dettagli sul telelavoro è possibile consultare la nostra pagina online che è costantemente aggiornata: https://www.ocst.ch/telelavoro.

Accordo fiscale
Dopo anni di trattative, il 23 dicembre 2020 l’Italia e la Svizzera hanno firmato un nuovo Accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri che andrà a sostituire il precedente Accordo del 1974. Tra il 2021 e il 2023 i Parlamenti dei due Stati hanno poi adempiuto ai passaggi interni necessari per la traduzione del testo in Legge dello Stato.
Il 1. luglio 2023, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Legge italiana di ratifica n. 83/2023, è avvenuto l’ultimo di questi passaggi. Si attende ora solo lo scambio di note tra Italia e Svizzera tramite il quale verrà proclamata l’entrata in vigore del nuovo Accordo.
Nel patto bilaterale è previsto che i «nuovi frontalieri» (cioè coloro che diverranno tali per la prima volta dopo lo scambio di lettere) avranno un meccanismo di tassazione concorrenziale tra Italia e Svizzera.
In particolare essi pagheranno l’imposta alla fonte nel Cantone di lavoro (secondo delle nuove tabelle fiscali ancora in fase di elaborazione) ma dovranno poi pagare l’IRPEF in Italia secondo le aliquote ordinarie con detrazione per quanto già pagato in Svizzera.
I «nuovi frontalieri» come detto sono coloro che diverranno tali dallo scambio di note in poi.
Per l’anno 2023 i «nuovi frontalieri» saranno ancora soggetti alle vecchie regole di tassazione (pertanto, se essi hanno la residenza fiscale nei Comuni di confine e il rientro giornaliero pagheranno le imposte solo in Svizzera). Dal 1. gennaio 2024 scatterà invece per loro il nuovo meccanismo di tassazione concorrenziale (la prima tassazione in Italia avverrà pertanto nel 2025 con riferimento al reddito da lavoro maturato nell’anno 2024).
Grazie all’azione del sindacato, nella Legge italiana di ratifica n. 83/2023 sono state tuttavia inserite alcune agevolazioni che andranno ad abbassare l’IRPEF italiana, oltre che a migliorare alcune prestazioni di natura sociale per gli stessi frontalieri.
Nel momento in cui scriviamo (4 luglio 2023) lo scambio di note tra Italia e Svizzera non è ancora avvenuto. Ogni aggiornamento verrà pubblicato in tempo reale sulla pagina: https://www.ocst.ch/accordo-per-la-tassazione-dei-frontalieri.
Alla stessa pagina è possibile leggere nel dettaglio anche tutte le condizioni di favore ottenute dal sindacato per i «vecchi frontalieri fiscali», per i «frontalieri fuori fascia» e per i «nuovi frontalieri».

Andrea Puglia